Salute del seno: facciamo chiarezza

I miti che riguardano il tumore al seno sono molti: è tempo di sfatarli e fare chiarezza. Dai fattori di rischio alle linee guida per lo screening, qui troverete informazioni attendibili di cui potervi fidare per prendervi cura senza timore della salute del vostro seno.

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La verità sulla mammografia

È giunto il momento di mettere a tacere tutti i luoghi comuni sul tumore al seno e sulla mammografia.

  • A livello globale, nel 2022 il cancro al seno e stato diagnosticato a 2,3 milioni di donne.1

    Il tumore al seno è il tumore più diffuso al mondo. I soggetti ad alto rischio dovrebbero prendere in considerazione di sottoporsi a mammografie precoci e a ulteriori screening per ottenere una diagnosi quanto più accurata possibile.1

  • Sicura ed efficace

    Anche se la mammografia in alcuni casi può causare un lieve disagio, gli screening di routine riducono il tasso di mortalità per tumore al seno del 40%.2

  • 96% di sopravvivenza

    Per superare il tumore al seno, la diagnosi precoce è fondamentale. Se preso in tempo, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 96%.3

Densità
Stile di vita
Dolore
Ferretti
Età
Protesi
Radiazioni
Densità
mito
Posso capire se il mio seno è denso palpandolo.

Non è possibile percepire la densità del tessuto mammario con l’autopalpazione o un semplice esame clinico.4 Anche con le tradizionali mammografie 2D può essere difficile distinguere le aree di tessuto mammario denso da una lesione tumorale, perché quando la mammella viene compressa il tessuto si sovrappone e può nascondere le lesioni più piccole.5 Ecco perché le donne, soprattutto quando il tessuto mammario è denso, possono trarre vantaggio da una mammografia in 3D, che fornisce un’immagine ad alta risoluzione della mammella intera e riesce a individuare dal 20 al 65% in più di tumori invasivi.6

Stile di vita
mito
Peso ideale, esercizio fisico regolare e alimentazione corretta sono sufficienti a scongiurare il pericolo del tumore al seno.

Uno stile di vita sano può ridurre il rischio di tumore al seno, ma non eliminarlo del tutto. Oltre alla dieta e all’attività fisica, altri fattori di rischio legati allo stile di vita, come la scelta di avere o non avere figli e l’assunzione di farmaci che contengono ormoni, possono aumentare le probabilità di ammalarsi di tumore al seno.2

Dolore
mito
La mammografia è troppo dolorosa.

Spesso le donne si sottopongono a trattamenti estetici come filler e depilazioni, anche più volte all’anno, eppure rimandano la mammografia.
In alcuni casi la mammografia può causare disagio, ma questo non sempre accade.7 Alcuni sistemi mammografici usano dispositivi di compressione curvilinei che riprendono la forma del seno femminile per ridurre lo schiacciamento e applicano una compressione uniforme su tutto il seno per un maggiore comfort.8 Ogni mammella viene compressa per meno di quattro secondi9, un breve pizzicotto che in cambio consente una maggiore tranquillità.10

Ferretti
mito
I reggiseni con il ferretto possono causare il tumore al seno.

Non esistono prove che collegano l’uso del reggiseno con il tumore al seno.11 Gli studi condotti in materia non hanno evidenziato alcun legame tra il rischio di cancro e l’abitudine di indossare il reggiseno, la taglia della coppa, la presenza di ferretti o l’età in cui è iniziato l’uso regolare del reggiseno.

Età
mito
Sono troppo giovane per pensare di ammalarmi di tumore al seno.

Il tumore al seno colpisce anche le donne più giovani. Spesso è ereditario, ed è più aggressivo nelle donne giovani e nelle popolazioni di colore.12 Dunque non è mai troppo presto per iniziare a pensare alla salute del seno.

Protesi
mito
La mammografia potrebbe causare la rottura di una protesi.

L’eventualità che una protesi si rompa durante la mammografia è rara.13 È comunque necessario segnalare al tecnico radiologo la presenza di una protesi, perché potrebbero essere necessarie 4 proiezioni in più. Lo screening del seno è sempre fondamentale, salvo i casi di mastectomia bilaterale.

Radiazioni
mito
La mammografia comporta una pericolosa esposizione alle radiazioni.

Siamo esposti quotidianamente a basse dosi di radiazioni, per la presenza del radon nelle nostre case oppure durante i viaggi aerei. L’esposizione alle radiazioni durante una mammografia è davvero minima.11

Cosa si intende per densità del seno?

Ogni seno ha una densità unica che dipende da un insieme di tessuto adiposo, ghiandolare e fibroso.15 Una maggiore quantità di tessuto ghiandolare e fibroso determina un seno più denso. Quasi la metà delle donne sopra i 40 anni ha un seno denso, che aumenta il rischio di tumore.15

La densità del seno cambia continuamente.

È vero. La densità del seno cambia nel tempo, per cui è essenziale monitorarlo con mammografie regolari.15

Cosa accade durante lo screening

Lo screening mammografico in sé dura solitamente intorno ai 5 minuti, mentre la visita completa richiede circa 30 minuti.16 All’accettazione vengono chiesti nome e data di nascita per verificare l’identità della paziente, che poi viene accompagnata in uno spogliatoio privato. Le viene consegnato un camice e le viene chiesto di scoprire il torace prima di entrare nella sala radiografica.

Il tecnico radiologo posiziona la paziente correttamente, appoggiando un seno alla volta tra due piastre della macchina. Queste piastre esercitano una pressione delicata ma decisa. Per alcune donne la pressione può essere causa di disagio, ma questa parte della procedura dovrebbe durare solo pochi secondi. Per ottenere un’immagine nitida occorre rimanere immobili; alcune indicazioni per la respirazione possono aiutare a rimanere ferme.

Di norma l’esame prevede quattro proiezioni in totale, due per ogni seno. Tuttavia, se il seno è voluminoso o la paziente ha delle protesi mammarie, possono essere necessarie altre proiezioni.

Il risultato dell’esame non vene consegnato il giorno stesso; la risposta arriva in genere entro due settimane dalla prestazione. Per conoscere i tempi di attesa consigliamo di chiedere al tecnico radiologo.

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